La curcuma è una delle spezie più importanti della cucina indiana; si ricava da una radice molto simile a quella dello zenzero e viene chiamata anche “Zafferano delle Indie”: il colore giallo-arancione è infatti caratterizzato dalla presenza della curcumina, una sostanza presente sia nello zafferano sia nel curry; il sapore aromatico e pungente, invece, si avvicina a quello dello zenzero.
Possiamo trattare la radice di curcuma come se fosse dello zenzero e quindi utilizzarla, sbucciata e grattugiata, per insaporire i piatti; per la sua conservazione in frigorifero, invece, deve essere mantenuta intera: grattugiata fresca, infatti, si ossiderebbe molto velocemente.
In medicina cinese la curcuma è usata come depurativo, cicatrizzante e antinfiammatorio e molti studi lo confermano: la sua composizione chimica presenta degli elementi benevoli per l’organismo, risultando funzionale anche nell’aumentare il potere/l’efficacia della chemioterapia.
In India la curcuma è considerata, fin dalla notte dei tempi, anche un portafortuna: le spose indiane ne portano al collo un piccolo pezzo nel giorno delle nozze!
In cucina la curcuma viene spesso utilizzata per insaporire minestre, salse, riso, insalate, lenticchie, uova, pesci e crostacei, ma va usata con moderazione: il suo gusto deciso infatti ha la tendenza a sovrastare i sapori degli altri ingredienti.
In alternativa si può scegliere di utilizzare la curcuma per aromatizzare tempure, pastelle, paste all’uovo, pasta frolla, pasta sfoglia o pan di spagna: il consiglio è quello di aggiungere circa il 15% di curcuma nelle nostre ricette per creare preparazioni personalizzate e dagli ottimi risultati.