La vaniglia è il frutto di un orchidea che ha origine in Messico. Il nome vaniglia deriva dalla parola "vanilla" che vuol dire guaina proprio per la forma del baccello.
La vaniglia è coltivata nella maggior parte dei paesi tropicali e nelle isole indiane, ma è il Madagascar il principale produttore mondiale, mentre quella dalla qualità migliore viene coltivata in Messico.
I baccelli di vaniglia inizialmente sono verdi, per poi diventare gialli e, con la maturazione, marrone scuro; all'interno si trova una polpa aromatica caratterizzata da moltissimi semi.
Utilizzata inizialmente per aromatizzare bevande a base cacao e, successivamente, per aromatizzare caffè e cioccolato, ora la vaniglia è uno degli aromi più utilizzati in pasticceria; il suo costo è al secondo posto tra le spezie più costose dopo lo zafferano. Si può usare per aromatizzare pan di spagna, creme, gelati e budini. Il baccello va utilizzato intero, in infusione oppure polverizzato, mentre la polpa va usata direttamente come aromatizzante diretto. I baccelli di vaniglia possono essere riutilizzati fino a 4 volte e quindi, una volta scolati dall’infusione, vanno sciacquati e asciugati e riposti in un boccaccio chiuso ermeticamente per non disperdere gli aromi.
E’ possibile ottenere anche uno zucchero vanigliato lasciando un bacello di vaniglia all’interno dello zucchero semolato per alcuni giorni in modo tale da trasferirne gli aromi.
La vaniglia ha delle proprietà digestive e stimolanti, inoltre si dice che sia afrodisiaca, antidepressiva e antitumorale.
Ultimamente l’utilizzo della vaniglia è sempre più vasto, tanto da venire utilizzata anche nel mondo salato: può essere utilizzata per aromatizzare patate fritte e al forno, tortini, carni e salse. Si raccomanda estrema cura nell'impiego di questa spezia in cucina, così da non rovinare il gusto degli alimenti.