Il pesce azzurro, chiamato così per la colorazione blu della parte dorsale e il ventre argento, identifica delle specie di pesci generalmente di piccola taglia e presenti in grandi quantità nel pescato. Con la terminologia “pesce azzurro” indichiamo:
- Alici
- Salmone
- Ricciola
- Sardina
- Sgombro
- Triglia
- Alaccia
- Aguglia
- Sugarello
- Pesce sciabola o (spatola)
- Aringa
- Palamita
- Lampuga
- Pesce spada
Avendo una quantità molto elevata di grasso, il pesce azzurro ha una shelflife molto bassa, proprio per questo i metodi di conservazione di questi pesci sono molteplici: sott’olio, sotto sale, sotto aceto o tramite affumicatura.
Una volta acquistato, si consiglia di privare il pesce azzurro delle budella, di lavarlo e di metterlo in frigorifero se il consumo è previsto in giornata, oppure di abbatterlo, metterlo sottovuoto e in congelatore se si prevede di consumarlo nei giorni successivi, facendo sempre attenzione agli sbalzi di temperatura per non intaccarne le proprietà organolettiche.
Pesce azzurro: Qualità
Il pesce azzurro è ricchissimo di Omega 3, elemento importantissimo per lo sviluppo cerebrale, per la protezione del cuore e delle arterie; reperibile a prezzo poco elevato, il pesce azzurro risulta anche più efficace di molti integratori specifici! Notevole anche il contenuto di fosforo, iodio, selenio e vitamina B12.
Pesce Azzurro in cucina
La cucina tipica mediterranea è la più indicata per cucinare il pesce azzurro: alici marinate, carpaccio di pesce spada, triglie fritte e salmone marinato. Quale sia l’utilizzo che se ne vuole fare in cucina, il nostro consiglio è quello di non stravolgere le preparazioni, ma di esaltare il profumo e il gusto naturale del pesce nella maniera più naturale possibile: il pesce azzurro sa essere protagonista anche consumato con un filo d’olio d’oliva.
Per soddisfare il fabbisogno di grassi essenziali si consiglia il consumo di pesce azzurro almeno 2 volte la settimana.