Numerosi sono i ristoratori che utilizzano la Food Photography in diversi ambiti:
- Immagini per pubblicizzare il proprio ristorante/locale
- Social network
- Menù
- Immagini per blog di cucina, riviste, brochure e cataloghi
- Libri di ricette
- Foto per e-commerce.
Gli scatti hanno intenti differenti, ma obiettivi in comune: suscitare emozioni. Uno scatto deve esaltare il piatto, riuscire a trasmettere il gusto della portata all’osservatore per stimolare il consumo. Nulla è più importante di una foto ben fatta se l’intento finale è attirare l’attenzione di un potenziale cliente. Provate a immaginare tutto il tempo e l’amore che dedicate ad ogni singolo piatto. Ore e ore di ricerca e di progettazione, dalle materie prime alla ricerca del piatto, all’impiattamentoper chiudere con il tocco finale. Tutto questo rovinato da una foto scattata male e velocemente. A seconda del messaggio che si vuole trasmettere, che sia un social network o il menù del vostro ristorante, una foto deve valorizzare a pieno la vostra attività e le vostre creazioni.
CURARE L'IMPIATTAMENTO
UNA DELLE REGOLE FONDAMENTALI DELLA FOTOGRAFIA FOOD È LA CURA DELL’IMPIATTAMENTO.
È fondamentale comporre un piatto in maniera ordinata, ma con un tocco di creatività, inserendo elementi decorativi freschi, rendendo il piatto più attraente e appetitoso. È sempre consigliato fotografare il piatto immediatamente per evitare cambiamenti di colore della pietanza. È importante non soffocare il piatto inserendo troppi elementi a caso, ma donando al vostro soggetto il giusto peso di colore e di forme. Non sempre l’abbondanza è sinonimo di bellezza. Tenete sempre a portata di mano alcuni oggetti utili per la cura del vostro piatto:
- pinzette (per posizionare piccole decorazioni)
- stuzzicadenti (per tenere le cose in posizione)
- tovagliolini (per pulire eventuali macchie)
- olio (per lucidare)
- decorazioni varie
Comporre il set in modo da far esaltare i colori e le forme dell’elemento protagonista del vostro piatto, cercando di ottenere sempre il giusto equilibrio di colori. Una cosa da non fare assolutamente è distogliere l’occhio dell’osservatore. La vostra creazione deve essere la protagonista indiscussa della foto. Il consiglio è di evitare piatti/supporti troppo particolari per non distrarre l’occhio dell’osservatore. Un piatto troppo elaborato o troppo colorato, rende il vostro impiattamento poco efficace. L’errore più diffuso è sicuramente tralasciare i dettagli, come ad esempio le impronte delle proprie dita sul piatto, soprattutto su oggetti lucidi.
RACCONTARE LA VOSTRA STORIA
La fotografia food ha la forza non solo di poter immortalare il vostro operato, ma anche di poter raccontare una storia ed emozioni legate al gusto e al sapore di ogni singolo piatto.
NEL VOSTRO RISTORANTE SI MANGIA PASTA FRESCA?
Perché non raccontarlo con uno scatto che possa trasmettere il calore delle mani che lavorano la pasta, dove ogni elemento è posizionato all’interno del set per evidenziare la genuinità del prodotto. Si può optare anche per l’idea di immortalare solo il soggetto e lo sfondo e nessun altro elemento, utilizzando uno sfondo neutro o colorato che possa richiamare la stagione e i colori del piatto.
COLORI CALDI, se l’idea è raccontare la storia di un piatto con all’interno ingredienti principalmente autunnali.
COLORI FREDDI, se l’ambientazione vuole invece richiamare un menù estivo.
STUDIARE LA LUCE (NATURALE) CON ATTENZIONE
IL MODO MIGLIORE PER FOTOGRAFARE I VOSTRI PIATTI È SICURAMENTE LA LUCE NATURALE.
Il consiglio è scattare la vostra foto vicino ad una finestra o pensare di fotografare il vostro piatto direttamente all’esterno.
- Luce finestra: createvi un piccolo set vicino ad una finestra. Posizionate il vostro piatto a destra rispetto alla finestra oppure frontalmente, ma attenzione perché se realizzate scatti con una ripresa frontale potreste avere uno sfondo bruciato. Quindi il consiglio in questo caso è scattare una foto dall’alto o a 45°. Per evitare una luce troppo netta e decisa vi basterà posizionare una tenda davanti al vetro.
- Se volete ottenere una luce migliore, utilizzate un pannello bianco che permetterà di schiarire le ombre con una luce riflessa morbida e diffusa. Si può realizzare un pannello riflettente adatto allo scopo, un semplice polistirolo oppure utilizzare contenitori alimentari da cucina in alluminio, o eventualmente qualsiasi vassoio o teglia riflettente.
NON SEMPRE RIUSCIRETE A SFRUTTARE LA LUVCE NATURALE PER VALORIZZARE LE VOSTRE CREAZIONI.
Se invece volete fotografare quello che avete preparato per cena e ovviamente non avete una fonte luminosa naturale, dovrete ricorrere a una fonte artificiale: in questo caso non illuminate il piatto dall’alto con lampadari o altre fonti luminose, ma posizionate la fonte di luce al lato del piatto.
SICURAMENTE È DA EVITARE ASSOLUTAMENTE LA LUCE DEL FLASH FRONTALE.
Cercate di posizionare la fonte di luce dietro al soggetto che dovete fotografare: conferirà maggiore naturalezza allo scatto. Oppure disponete luci ai lati della scena, così da evitare delle ombre troppo marcate. La scelta più saggia potrebbe essere delle comuni luci da tavolo, meglio se si tratta di un paio di sorgenti. Per le situazioni più improvvisate, potete chiedere ai vostri collaboratori di farvi luce sfruttando le torce dei loro telefoni, in questo caso però sarà necessario ammorbidire e disperdere la luce il più possibile con pannelli riflettenti.
ATTENZIONE AI NEON DI CUCINE E LABORATORI CHE POSSONO ROVINARE IL COLORE DELLE VOSTRE PREPARAZIONI, CON UN EFFETTO POCO PIACEVOLE.
Le lampade a incandescenza e certi neon possono contribuire a spostare verso il rosso le tonalità, altri neon a luce fredda o lampade a led possono accentuare una dominante verde o blu. Non allarmatevi per questi effetti, ma anzi sfruttateli a vostro vantaggio per accentuare la saturazione “scaldando” carni, fibre vegetali, legno o “raffreddando” verdure, liquidi, ghiaccio.
L’IMPORTANZA DELLO SFONDO
È FONDAMENTALE SCEGLIERE IL PIATTO GIUSTO PER LA PROPRIA PORTATA. GRANDE IMPORTANZA HA ANCHE LA SCELTA DELLO SFONDO DOVE POSIZIONARE IL SOGGETTO.
Non dimenticate che i neon delle cucine creano fastidiosi riflessi sulle superfici in acciaio: in questo caso il consiglio è di scattare il proprio piatto su superfici neutre come il bianco o il nero, ovviamente in base anche al colore della portata. Se siete in una situazione di comanda immediata e non avete molto tempo da dedicare alla vostra portata, lo sfondo consigliato per le vostre foto è il bianco, perché conferisce a chi lo osserva un senso di pulizia e di ordine, ed esalta a pieno i contenuti della vostra portata. Vi potrà aiutare tantissimo costruire un limbo: un fondale realizzato anche con un semplice cartoncino uniforme, nel quale il vostro piatto sarà totalmente immerso, facendone fuoriuscire nello scatto ogni singolo colore di ogni singolo elemento. Le dimensioni del foglio possono variare a seconda del piatto e della foto che si desidera fare. Se invece la vostra idea è quella di riscaldare la foto dando un’anima al piatto, l’ideale sono gli sfondi colorati o utilizzare superfici naturali. Se il punto di forza della vostra attività è anche la location, cercate un angolo piacevole o un oggetto che possa rappresentarla e rendervi immediatamente riconoscibile. In questo caso il vostro scatto racconterà il vostro brand non solo con lo scatto ma anche con l’ambientazione che farà da sfondo. Inoltre è fondamentale che lo sfondo sia pulito ed ordinato, senza elementi confusi che possano distrarre il soggetto. Lo sfondo deve valorizzare il vostro piatto raccontando la storia e la filosofia della vostra attività.
MOLTO EFFICACE È ANCHE L’INQUADRATURA DALL’ALTO SE VOGLIAMO SOTTOLINEARE FORME GEOMETRICHE, COMPOSIZIONI CROMATICHE O CREAZIONI CREATIVE.
COMPOSIZIONE E INQUADRATURA
Un errore molto diffuso non solo nella food photography è quello di riprendere il soggetto con inquadrature molto ampie, per il timore di tagliare qualcosa. Questo errore è causato dalla voglia di far vedere il piatto in tutta la sua totalità, ma alle volte può rilevarsi più efficace avvicinarsi con un’inquadratura più chiusa. Se realizzate dei piatti con forme geometriche e altezze simili, l’errore più diffuso è un’inquadratura frontale dove queste caratteristiche vengono meno. Molto efficace potrebbe risultare l’inquadratura dall’alto con una prospettiva parallela alla superfice d’appoggio, un’ottima scelta se vogliamo sottolineare forme geometriche, composizioni cromatiche o creazioni creative.
L’ANGOLAZIONE PIÙ EFFICACE È CIRCA DI 45° PERCHÉ È LA PROSPETTIVA PIÙ UTILIZZATA DALLO CHEF ALL’INTERNO DI UNA CUCINA PER LA PREPARAZIONE DI UN PIATTO ED È LA STESSA DEL CLIENTE A CUI SERVIRETE LA PIETANZA: TRASMETTERÀ A CHI GUARDERÀ LA FOTO LA SENSAZIONE DI ESSERE SEDUTO A TAVOLA NEL VOSTRO RISTORANTE.
Se decidete di utilizzare l’inquadratura a 45° fate molta attenzione allo sfondo. La composizione con uno sfondo neutro come unico protagonista risulta la più semplice ed efficace. Il consiglio è decentrare di poco il soggetto inserendo all’interno del set alcuni elementi per creare delle linee guida per lo sguardo. È importante che la disposizione degli elementi presenti non soffochino il piatto, quindi disponete in maniera ordinata gli oggetti o ingredienti e tutti gli elementi distanziandoli leggermente l’uno dall’altro, senza sovrapposizioni. Ricordate sempre: quando guarderete lo scatto, la prima cosa che dovrete notare è il piatto.
I COLORI SONO FONDAMENTALI ALL’INTERNO DI UNO SCATTO: AFFIANCARE DEI COLORI COMPLEMENTARI NON TROPPO CARICHI DARÀ LA GIUSTA IMPORTANZA ALLO SCATTO.
Fondamentale sarà la scelta del colore dello sfondo, se scegliamo uno sfondo molto intenso e carico di saturazione il nostro piatto risulterà soffocare passando in secondo piano.