Un giorno Andy Warhol mangiò un hamburger, in quel panino vi era tutto lo spirito della Pop Art oltre che il genio assoluto di uno dei suoi massimi esponenti.
Guardare un uomo che consuma in tutta calma e in assoluta compostezza il suo hamburger solitamente non è affatto interessante o gratificante. Chiunque di noi ha mangiato un hamburger almeno una volta nella sua vita! Ma quando a farlo è un capostipite dell’arte contemporanea allora tutto cambia. Hamburger e Pop Art con Andy Warhol diventano nel 1981 i protagonisti di una scena del film 66 Scenes from America, film a firma del regista danese Jorgen Leth. Qui vediamo Andy Warhol, il celeberrimo artista americano, che senza dire una sola parola seduto a un tavolo mangia un hamburger di marca chiaramente visibile nel pieno spirito artistico della Pop Art. Lo spirito della Pop Art era proprio quello di sacralizzare e far diventare opere artistiche gli oggetti, i miti e i linguaggi della società dei consumi della seconda metà del XX secolo, tra questi in pieno stile Pop Art si colloca l’hamburger, oggi un rito e un mito della società contemporanea.
Per decenni è stato considerato junk-food, di bassa qualità, da consumare velocemente, simbolo di globalizzazione ad uso e abuso della massa. Negli anni ’80 era il cibo simbolo dei paninari “milanesi”. Ma la rivincita arriva per tutti: anche l’hamburger nella sua forma più classica è stato rivalutato, diventando un trend assoluto. Ormai lo troviamo ovunque, anche nei ristoranti o bistrot stellati, preparato con pane di forme diverse e insolite, con carni di grandissima qualità e salse gourmet, abbinato spesso a grandi vini e servito in maniera davvero originale.
Cosa dire invece dei colori? I panini classici dorati per hamburger appartengono ai tempi andati. Nero e rosso, verde e rosa, azzurro e giallo, non sono le nuove tonalità della gazzosa, ma l’involucro degli hamburger più creativi ed insoliti che oggi vediamo arrivare sulle nostre tavole e proposti nei menu: sono colorati, composti da ingredienti di altissima qualità̀, belli da vedere e soprattutto buoni da mangiare.
- Rosso, anzi magenta, come certe ciliegie mature e lucide piene di succo, o come certi fiori fucsia carichi di quella particolare energia esplosiva della primavera o dell’estate.
- Azzurro, anzi ciano, colore spettacolare del cielo e del mare ma raro in campo alimentare perché nascosto nelle profondità dell’oceano, nella linfa dell’alga spirulina.
- Giallo puro come il colore acido del limone, o quello più caldo del sole, della luce, dei campi fioriti di senape nera o quello ancora più carico e folle dei girasoli e della curcuma.
- Nero, il re dei non-colori, nero come la notte, come l’assenza di luce, come l’inchiostro, come il carbone.
Hamburger con personalità e stile, che si colorano di mille sapori: belli da vedere, di forme diverse, davvero wow, in poche parole in pieno stile Pop Art.
Perché appagare, quindi, solo il palato e lasciare al caso l’aspetto? Il colore, ottenuto solo con ingredienti naturali, assume un valore fondamentale in ogni preparazione, perché definisce il carattere del nostro hamburger, da gustare prima di tutto con gli occhi, ma in grado di soddisfare pienamente il nostro palato.
Un hamburger che fin dal primo sguardo e dal primo morso rimarrà impresso nella nostra mente!