Il ruolo del food nell'aperitivo moderno
L’aperitivo è sempre stato visto, nell’immaginario collettivo, come un momento aggregante e socializzante. Il ruolo che però hanno svolto l’alcol e soprattutto il cibo in questo momento si è costantemente evoluto nel tempo.
Le origini dell’aperitivo sono antiche e risalgono addirittura all’Antica Grecia e ai Romani. L’etimologia del termine è latina, “aperitivus”, (che apre); una bevanda che quindi ha il compito di stimolare la fame.
Fu durante il Medioevo che si arrivò alla conclusione che a stimolare la fame non era una bevanda particolare, quanto il sapore amaro degli ingredienti (non a caso, i classici analcolici da aperitivo sono proprio i bitter, gli amari).
La Storia ha poi voluto che l’aperitivo classico nascesse e si evolvesse proprio in Italia, a Torino precisamente, dove Antonio Benedetto Carpano diede vita all’aperitivo per eccellenza, il Vermouth, base che sarebbe poi stata utilizzata in tutte le bevande e i cocktail più classici dell’aperitivo stesso.
E’ in questo momento che il cibo comincia ad affermarsi come elemento fondamentale dell’aperitivo, seppur in punta di piedi. Va a questo punto specificata una differenza importante tra Happy Hour e “Aperitivo all’Italiana”. Nell’aperitivo nostrano infatti, almeno in un primo momento, è sempre stato il drink a farla da padrone. L’eccellenza dei prodotti italiani ha inizialmente imposto un ruolo secondario al cibo, che avevaprincipalmente lo scopo di accompagnare ed esaltare la bevuta. Diverso invece è l’happy hour di origine anglosassone, dove le parti si invertono e che si caratterizza per una grande quantità di cibo e un drink che diventa quasi un’aggiunta.