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Certamente! La fotografia di una preparazione, o food photography, è un alleato importante della ristorazione: mostra la cura e la ricerca che gli chef infondono nelle loro creazioni, può raccontare una storia, ma soprattutto, suscita emozione in chi la guarda, contribuendo così ad aggiungere valore. La fotografia, inoltre, ha il potere straordinario di trasportarti dall’altra parte del mondo con un solo click!

È sempre importante tenere presente alcuni accorgimenti per impostare una buona fotografia food. Innanzitutto, un piatto da fotografare non sempre coincide con un piatto da consumare. Gli elementi che soddisfano il palato, non necessariamente si prestano per essere fotografati; ad esempio, un piatto molto abbondante o carico di condimento non renderà bene sotto l’obiettivo. Oltre alla cura nella disposizione degli elementi, che può essere aiutata anche con l’uso di stuzzicadenti e altri accorgimenti simili, è importante studiare la resa dei colori e i loro accostamenti. Un esempio? Se i protagonisti del piatto sono i gamberi, sarà opportuno non aggiungere elementi di colore rosso perché catturerebbero immediatamente l’attenzione, distogliendola dai crostacei. Un altro aspetto a cui è importante prestare attenzione è la luce, usare la luce naturale, se non si ha a disposizione un set dedicato, è meglio che fotografare il piatto in cucina, dove le luci al neon potrebbero distorcere i colori. Altri due trucchetti che mi sento di poter condividere sono: l’uso dell’olio per lucidare e ravvivare un alimento e dell’acqua che con piccole gocce può aiutare a trasmettere una sensazione di freschezza. Da ultimo, ça va sans dire, pulire bene il piatto! 

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